PIERO DELLA FRANCESCA 1420? - 1492
L' IDENTITA' TRA SPAZIO E LUCE, LA PROFONDITA' RAPPRESENTATA NON DA LINEE MA DAL PROGRESSIVO SCHIARIRSI DEL COLORE, LA CAPACITA' DI UNIRE LA RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO TIPICA DELLE PITTURA ITALIANA CON GLI STUDI DEI FIAMMINGHI SULLA LUCE E SUL COLORE PER RESTITUIRE FEDELMENTE I FENOMENI DELLA NATURA FANNO SI CHE NELLA PITTURA DI PIERO LO SPAZIO NON SI COGLIE NELLE COSE MA E' LA STESSA COSA CHE RAPPRESENTA LO SPAZIO. LA PROSPETTIVA NON E' IL PRINCIPIO PER REGOLARE LA VISIONE, MA E' LA VISIONE-IDEA. CIO' CHE GLI OCCHI VEDONO COINCIDE PERFETTAMENTE CON L'DEA CHE ABBIAMO DI QUELLA COSA CHE VEDIAMO.
LA STORIA DELLA VERA CROCE
GLI AFFRESCHI, ESEGUITI A PARTIRE DAL 1452 SU INDICAZIONE DELL'UMANISTA GIOVANNI BACCI, NON SEGUONO L'ORDINE CRONOLOGICO MA TENDONO A CREARE UN RAPPORTO DI SIMMETRIE TRA PASSATO E PRESENTE. SI PARTE DA ADAMO SOTTERRATO CON IN BOCCA SEMI RICAVATI DALLA PIANTA DEL FRUTTO PROIBITO. L'ALBERO NATO SULLA TOMBA VIENE TAGLIATO DA SALOMONE E DESTINATO ALLA COSTRUZIONE DEL SUO TEMPIO MA, POICHE' CONTINUA A CRESCERE, VIENE UTILIZZATO PER REALIZZARE UN PONTE. LA REGINA DI SABA IN VISITA A GERUSALEMME HA UNA PREMONIZIONE, AVVERTE IL RE CHE ORDINA DI NASCONDERLO, PENSANDO COSI' DI EVITARE LA CROCIFISSIONE. MA VIENE RITROVATO E UTILIZZATO PER REALIZZARE LA CROCE. IL SIMBOLO DELLA PASSIONE SARA' CERCATO, RITROVATO E RICONOSCIUTO GRAZIE AD UN MIRACOLO DA COSTANZA. CIRCA 300 ANNI DOPO DELLA PREZIOSA RELIQUIA SE NE APPROPRIA COSROE MA L'IMPERATORE ERACLIO LO SCONFIGGE IN BATTAGLIA E RISISTEMA LE COSE.
SI RIPORTA SOPRA LO SCHEMA DI LETTURA E, CLICCANDO SUI REGISTRI QUANDO COMPARE LA MANO E' POSSIBILE OSSERVARLI SINGOLARMENTE